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Evviva i sanitari non vaccinati.

Quanto livore ideologico, quanta presunzione e quanti giudizi verso i sanitari che avevano, legittimamente e pagando in prima persona, scelto di non fare un vaccino che i mesi successivi hanno dimostrato essere del tutto inutile sia per evitare di contagiarsi sia per impedire il contagio altrui.

Il governo ha fatto benissimo e il decreto legge che finalmente li rimette al lavoro é letteralmente sacrosanto, dopo una messe enorme di provvedimenti che hanno calpestato non solo la carta costituzionale ma un minimo di buon costume ed etica in ambito politico.

Va ricordato di nuovo, per l’ennesima volta, che l’essenza stessa della scienza é il dubbio e la libertà di ognuno di praticarla secondo le proprie conoscenze ed esperienze, mentre quello che oggi si vorrebbe propagandare per scienza é in realtà uno scadente scientismo o dogmatismo in cui alcune circostanze dovrebbero essere accettate come verità di fede, cui non rinunciare anche quando smentite dalla realtà dei fatti.

Finalmente é stata eliminata una grave ingiustizia, ma la vibrante crisi di rigetto verso il provvedimento del governo dimostra platealmente che quella inammissibile discriminazione era di fatto sostenuta da una fetta consistente della società e della classe politica, a favore dell’autoritarismo anche in ambito sanitario.

Dobbiamo continuare a vigilare affinché abomini del genere non possano mai ripetersi.

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riflessioni

Fuori gli scientisti dalla cosa pubblica.

Draghi, da presidente del consiglio, dichiara che chi non si sarebbe vaccinato sarebbe morto.

Lo applaudono spellandosi le mani e dichiarando che questa é «la vera scienza».

Poi ovviamente non muore nessuno, come era ovvio.

Gemmato, da sottosegretario, fa una dichiarazione neutra, considerando semplicemente che é impossibile, ora che la campagna vaccinale é stata fatta, sapere che cosa sarebbe accaduto se non fosse stata fatta.

É una considerazione logica, peraltro né a favore né contro i vaccini. É solo a favore di una corretta ricostruzione causale degli eventi.

Lo linciano moralmente e dicono che dovrebbe dimettersi immediatamente in quanto «contro la scienza».

Che cosa difende veramente questa gente?

Vuole affermare la realtà o vuole solo difendere le proprie
convinzioni, nonostante che la realtà sia andata in modo molto diverso?

Questa gente é disaccoppiata dalla realtà.

Sostenere di «essere dalla parte della scienza» é un loro puro delirio, perché la scienza è un metodo che parte dai sfatti per tornare agli stessi, e cambia le proprie conclusioni quando cambiano i fatti e la loro osservazione.

La realtà è che queste persone non hanno nulla di scientifico, ma si sono costruite una loro falsa fede, in cui il vaccino ha assunto il ruolo di idolo, e vedono la realtà solo alla luce di questa falsa fede stessa.

Altrimenti direbbero che Draghi dovrebbe scusarsi per aver detto una palese menzogna, smentita dalla realtà dei fatti, peraltro da capo del governo e quindi con gravi responsabilità nel mentire agli Italiani.

Anziché prendersela con chi ha detto le vere balle, se la fanno con chi non ha detto peraltro niente in tutto e ha fatto un’affermazione non smentibile in alcun modo.

A loro non importa la realtà, non importano i malati, non importa la sanità pubblica: l’unica cosa che importa è il culto del vaccino e che nessuno si permetta di bestemmiare, mettendo anche solo minimamente in discussione, il loro idolo.

Vivono in un loro mondo, ma vengono nel nostro a fare danni enormi, come col protocollo tachipirina e vigile attesa, un loro idolo minore, che ha richiesto tanti tributi di sangue tuttavia.

A questa gente non dovrà mai più essere consentito di entrare, anche solo per andare in bagno, in un qualsiasi edificio della Repubblica in cui si prendono decisioni per il popolo.

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